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Fast Fashion & Ultra Fast Fashion: perché è importante fermarle?

In una società sempre più attenta al benessere ambientale e allo sfruttamento sostenibile delle risorse, è importante parlare di un argomento: l’inquinamento derivante dalle lavorazioni tessili

Secondo gli studi, l’industria tessile è la seconda più inquinante nel mondo, mentre raggiunge il triste primato nell’ambito del consumo dell’energia e delle risorse naturali. 

Come mai l’industria tessile è, al giorno d’oggi, così tanto impattante sulla natura e sull’uomo? Perché è importante fermare le tendenze della Fast Fashion e dell’Ultra Fashion? Scopriamolo insieme. 

Un problema di risorse, ma anche sociale 

Con il termine Fast Fashion si indica, genericamente, l’attività di numerosi brand internazionali, che si dedicano alla produzione di abiti e accessori “usa e getta”.  

La qualità di questi prodotti è molto scarsa, in quando vi è sempre poco tempo per produrli, viste le enormi quantità di collezioni realizzate ogni anno. Alcuni brand lanciano addirittura 50 collezioni all’anno, con lo scopo di soddisfare e stimolare le nuove preferenze del pubblico. 

I motivi per i quali occorre arginare la Fast Fashion sono semplici, eppure fondamentali: 

  • riduzione dell’inquinamento e dello spreco di energia; 
  • ottimizzazione delle risorse, in quanto i grandi brand non rientrano nelle logiche del riciclo e del riutilizzo, ma spesso utilizzano materie prime pure per produrre capi che dureranno una sola stagione; 
  • riduzione del fenomeno dello sfruttamento del lavoro minorile. La moda a basso costo è tristemente nota per la sua negativa influenza sociale, per le discriminazioni e lo schiavismo sociale a essa legati. 

Dalla fase di test alla discarica 

Negli ultimi anni, grazie all’attività di brand come Wish e Shein, abbiamo iniziato a parlare anche di Ultra Fashion. Ovvero, un fenomeno che sfrutta ancora di più le risorse, sprecandole, e che peggiora sensibilmente le problematiche legate all’aspetto sociale

L’Ultra Fashion è l’usa e getta potenziato ai massimi livelli: sono gli algoritmi a dominare la scelta delle collezioni, prodotte in piccoli lotti di test e poi a livello industriale (se il pubblico li apprezza).  

Una produzione sempre più veloce e sempre meno attenta alla qualità, al benessere del lavoratore e dell’ecosistema. Tanti prodotti, tante collezioni create da algoritmi (non più da designer, dalle persone) e tutto ciò che non viene venduto raggiunge direttamente la discarica.  

È importante arginare i due fenomeni per evitare uno spreco sconsiderato di risorse, di energie, di opportunità. Ma anche per ridurre il fenomeno dello schiavismo coloniale.  

Scopri di più riguardo la moda circolare e tutti i benefici di una scelta sostenibile! 

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